Sonetto sulla Madonna di un autore insolito.

Oggi ,vi voglio parlare di un singolare sonetto scritta sulla Madonna. Un autore insolito che fa’ capire la grandezza della Vergine Maria detta dalla bocca del nemico giurato dell’umanità.

L’esorcista Padre Gabriele Amorth, nella rivista La Madre di Dio del marzo 2004, ha spiegato come andarono i fatti:

“Nel 1823, ad Ariano Irpino (Avellino), due celebri predicatori domenicani – p. Cassiti e p. Pignataro – furono invitati ad esorcizzare un ragazzo. Allora si discuteva ancora fra i teologi sulla verità dell’Immacolata Concezione, che fu poi proclamata dogma di fede trentun anni dopo, nel 1854. Ebbene, i due frati imposero al Demonio di dimostrare che Maria era Immacolata; e per di più – da bravi ‘buffoni’ napoletani – gli ingiunsero di farlo mediante un sonetto, una poesia di quattordici versi endecasillabi, a rima obbligata. [E si noti che l’indemoniato era un ragazzino di appena dodici anni, per di più analfabeta]. Subito Satana pronunciò questi versi”.

Vera Madre son io d’un Dio ch’è Figlio
e son Figlia di Lui benché Sua Madre.
Ab aeterno nacqu’Egli, ed è mio Figlio.
Nel tempo io nacqui e pur gli son Madre.
Egli è mio Creator ed è mio Figlio,
son io sua creatura e gli son Madre;
fu prodigio divin l’esser mio Figlio
un Dio eterno e me aver per Madre.
L’esser quasi è comun tra Madre e Figlio
perché l’esser dal Figlio ebbe la Madre
e l’esser dalla Madre ebbe anche il Figlio.
Or, se l’esser dal Figlio ebbe la Madre
o s’ha da dir che fu macchiato il Figlio,
o senza macchia s’ha da dir la Madre.

Una sonetto, che esprime la grandezza della Madonna è il legame indissolubile tra la Vergine Maria e Gesù nostro Signore.
Un saluto Relijewels Di Pietro Luciano

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