Preghiera a San Michele Arcangelo Origine e Storia

La Preghiera a San Michele Arcangelo: Un Baluardo contro il Male

Introduzione:

La preghiera a San Michele Arcangelo risuona come una delle più antiche e potenti della tradizione cristiana cattolica. Essa rappresenta un baluardo contro le insidie del maligno, un’invocazione a protezione della Chiesa e delle anime dei fedeli. Scopriamo le sue origini, il suo valore e il suo significato profondo.

Nascita da una visione:

L’origine della preghiera si intreccia con la figura di Papa Leone XIII. Nel 1884, il pontefice ebbe una visione terrificante: un’aspra battaglia tra il bene e il male, con il diavolo che sfidava Dio a distruggere la sua Chiesa. Impressionato, Leone XIII compose una lunga preghiera di esorcismo, affidandosi all’intercessione di San Michele, il principe delle milizie celesti. Secondo la Bibbia e la tradizione, egli aveva già sconfitto Lucifero e i suoi angeli ribelli.

Un’arma nella lotta contro il male:

Inserita nel Rituale Romano e raccomandata al termine di ogni messa, la preghiera di Leone XIII divenne un’arma contro le forze del male. Il papa la incluse anche negli esorcismi, riconoscendone l’efficacia nel liberare persone e luoghi dalle influenze demoniache.

Dalla versione lunga a quella che conosciamo:

La preghiera originale era molto più articolata rispetto a quella che recitiamo oggi. Invocazioni e suppliche a Dio, Gesù, Maria e agli angeli si univano alla richiesta di protezione da San Michele contro il “dragone infernale”, il “serpente antico”, nemico della Chiesa e delle anime. La conclusione era una consacrazione a San Michele, affinché difendesse e guidasse verso la vittoria finale.

Nel 1886, il papa pubblicò una versione abbreviata:

Questa versione, che è quella che recitiamo comunemente, si concentra sull’invocazione a San Michele. Lo imploriamo di difenderci nella battaglia, di essere il nostro sostegno contro la malvagità del diavolo e di respingerlo nell’inferno con il potere divino. La preghiera si conclude con una richiesta di intercedere per noi presso il Signore, “re dei cieli e della terra”.

Dalla soppressione alla riscoperta:

Dopo il Concilio Vaticano II, nel 1964, la preghiera a San Michele Arcangelo fu soppressa insieme alle altre Preci Leonine, per lasciare spazio a nuove forme di preghiera e meditazione. Tuttavia, la sua forza non si è spenta. Molti fedeli continuarono a recitarla privatamente o in gruppo, mantenendo vivo il legame con l’arcangelo e la sua missione.

Un potere esorcistico:

La preghiera a San Michele Arcangelo riveste un grande valore esorcistico, di liberazione dal male e dalle sue opere. Si basa sulla fede in Dio, che supera ogni potenza infernale, e sulla devozione verso San Michele, capo e modello degli angeli, messaggeri e ministri di Dio.

Contro le tentazioni e per la santità:

La preghiera ci aiuta a riconoscere e respingere le tentazioni del diavolo, che ci allontana da Dio e ci spinge verso il peccato. Ci fa prendere coscienza della nostra fragilità e ci spinge a chiedere l’aiuto di San Michele, nostro difensore e protettore.

Comunione con la Chiesa e la famiglia celeste:

Recitandola, entriamo in comunione con la Chiesa e con tutti i fedeli, uniti nella lotta contro il male. Ci sentiamo parte della famiglia celeste, con San Michele e gli altri angeli come fratelli e sorelle che ci accompagnano nel nostro cammino verso la salvezza.

Un invito alla crescita:

La preghiera a San Michele Arcangelo ci invita a crescere nella santità e nella carità, le armi più efficaci contro il male. Ci spinge a imitare le sue virtù: umiltà, fedeltà, forza, giustizia, misericordia e pace. Ci fa partecipi della sua missione: glorificare Dio, servire il suo regno e salvare le anime.

Conclusione:

La preghiera a San Michele Arcangelo risuona come un invito alla vigilanza, alla fiducia in Dio e alla comunione con la Chiesa. È un baluardo contro le insidie del maligno, un invito a crescere nella santità e a partecipare alla battaglia per la vittoria finale del bene sul male.

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